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Economia Lineare vs Economia Circolare

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Green Economy vs Blue Economy
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Sharing Economy vs Gig Economy
Fino a questo momento si è parlato di modelli economici sostenibili come riposta ad un problema globale più complesso che impatta sull’ambiente e sulla biodiversità. Ma esistono nuovi modelli che si sono imposti come paradigmi alternativi che nascono in risposta all’accelerazione tecnologica e demografica. La Gig Economy, è un nuovo paradigma che si è strutturato e imposto nel mercato negli ultimi 10 anni. L’etimologia del termine “GIG” deriva dal mondo Jazz, intenso per indicare l’ingaggio per una sera.
Per Gig Economy si intende: “l’economia prodotta dallo scambio di prestazioni lavorative di autonomi che mettono a disposizione di aziende e private i loro servizi, quando hanno tempo e quando vogliono, senza vincoli, né dall’una, né dall’altra parte. La caratteristica della Gig economy è che, a fare da tramite tra lavoratori e compratori di lavoro, a farli incontrare, sono piattaforme online, siti web o app” .
La sharing Economy, invece, è definita come l’economia della condivisione che si è diffusa grazie al progresso tecnologico. Un modello economico che, di fatto, ha ripensato lo scambio di beni e servizi tra persone ripensando le logiche sociali di consumo. I vantaggi di questo paradigma economico alternativo risiedono nell’intera collettività che ha la possibilità, di usufruire dei servizi che danno un ritorno economico che contrasta lo spreco di risorse. La sharing economy esiste solo grazie alla rivoluzione digitale che ha permesso la diffusione di internet, delle community e delle app. In questo preciso contesto le nuove imprese di oggi (startup) ne hanno compreso l’utilità: “La condivisione di prodotti, idee, beni e servizi “vive” grazie alla tecnologia che mette in connessione le persone e rende possibile lo sviluppo di App e piattaforme digitali”. In un articolo Magivex.com ha analizzato alcune aziende che hanno come core business il modello di Sharing economy, uno dei casi di maggior successo è quello di UBER: nata per migliorare la mobilità dando la possibilità alle persone di mettere a disposizione la propria auto generando un introito e numerosi posti di lavoro. Attualmente Uber opera in 77 nazioni coprendo 616 città in tutto il mondo. La Gig Economy e la Sharing Economy sono entrambe figlie della rivoluzione tecnologica, ma il loro core business è diametralmente opposto: “la Gig economy ha una caratteristica fondamentale <..> il fatto che l’utilizzatore della piattaforma mette a disposizione il suo lavoro. La mediazione digitale, dunque, permette di avvicinare la domanda con l’offerta; nel caso della Gig economy parleremo di uno scambio basato sul lavoro. La Sharing economy si avvale della stessa intermediazione, ma l’utente in questo caso non ricerca il lavoro altrui, ma vuole godere di un bene. <..> Il bene in questione viene sfruttato su richiesta (on demand), in modo temporaneo e – aspetto fondamentale – non viene mai comprato. Chi intende guadagnare nella Gig economy, in sintesi, offre il suo lavoro, mentre chi opera nella Sharing economy mette a disposizione un bene di sua proprietà” . L’analisi appena effettuata sui nuovi modelli economici sostenibili ha evidenziato le discrepanze che esistono tra applicazione e regolamentazione del paradigma. Nonostante si stia assistendo sempre di più a una corsa alla sostenibilità d’impresa non vi è ancora una formazione adeguata nei confronti delle imprese: le aziende dovrebbero essere le prime a farsi promotrici del cambiamento senza inseguire trend o obiettivi imposti dalle istituzioni ma la difficoltà di reperire informazioni può rendere arduo il compito di creare modelli di business che facciano della sostenibilità una strada per arrivare al successo.-
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