La pandemia ha bruscamente invertito il paradigma di produzione che vedeva i lavoratori in presenza, favorendo il lavoro agile, prorogato fino alla fine di Giugno 2022

Quali sono le altre tematiche che la nuova legge regolarizza?
- L’accordo individuale. Sebbene fino al 31 marzo 2022 bastava avere un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, oggi l’accordo individuale resta obbligatorio ma subordinato alla normativa del contratto nazionale di categoria oppure qualora non lo prevedesse, da un accordo aziendale o territoriale. Si vanno così a regolamentare gli accordi collettivi per il diritto allo smart working e si va a trattare il tema del diritto alla disconnessione.
- La retribuzione e le opportunità di carriera e formazione. Il disegno legge va a toccare anche la retribuzione in modo tale da rendere sempre più equi gli stipendi dei dipendenti in presenza da quelli in smart working. Non solo ma si vanno a normalizzare anche i diritti alla salute, alla sicurezza sul lavoro, alle opportunità di carriera e alla formazione.
- Il tempo fuori dall’ufficio. Secondo la nuova legge, è definito smart working se si sta fuori dagli uffici per almeno il 30% del tempo settimanale, se la percentuale è inferiore si ricorre agli accordi individuali.
- Il diritto alla disconnessione. Per evitare che vita privata e vita professionale diventino un tutt’uno, esiste il diritto alla disconnessione. Il 13 maggio 2020, il Garante della Privacy ha invocato il diritto alla disconnessione per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore.