Il punto di svolta del turismo, un’arma in più per la sostenibilità 

Il punto di svolta del turismo, un’arma in più per la sostenibilità 

 

Il turismo sta tornando agli antichi splendori, almeno per le cifre che lo riguardano, ma chi parte ha una caratteristica nuova: è attento alla sostenibilità. Roberto Dati sarà il nuovo ospite del webinar pre natalizio di Sostenabitaly per illustrarci su chi è il nuovo turista sostenibile

 

Il punto di svolta del turismo, un’arma in più per la sostenibilità Il turismo è da sempre uno dei punti fondamentali per la sostenibilità mondiale. Lo sostengono tutte le ricerche effettuate in questi ultimi due anni, più precisamente da quando il covid ha costretto i viaggiatori a fermarsi. Se durante le feste natalizie degli ultimi due anni  le persone sono state impossibilitate dal muoversi, oggi con l’abbattimento delle restrizioni covid e l’affidamento da parte delle autorità locali al buonsenso della popolazione, viaggiare è tornato il desiderio più in voga per tutti. Aeroporti presi d’assalto, mete turistiche in overbooking e un settore che dimostra una netta ripresa. 

Diverse piattaforme, tra le quali anche Booking.com hanno dimostrato con dati effettivi come il movimento sia di nuovo a livelli molto alti e quanto sia importante per le persone viaggiare in maniera sostenibile. Proprio per dare ausilio a chi ancora brancola nel buio, Sostenabitaly ha indetto un nuovo webinar gratuito dedicato al turismo sostenibile. L’ospite d’onore sarà Roberto Dati, Coordinatore della Scuola di formazione dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, già voce di temi importanti sull’argomento proprio su questo magazine

Il webinar sarà il 6 dicembre alle 17:30 e per ricevere l’invito all’evento basta iscriversi qui.

 

Come si pone la sostenibilità di fronte alla richiesta turistica? 

Il punto di svolta del turismo, un’arma in più per la sostenibilità È un dato di fatto che la clientela turistica non è solo propensa a praticare il turismo in maniera sostenibile, ma è anche molto attenta alle tematiche e alle dinamiche che lo coinvolgono. Proloco, agenzie, impianti, tutti gli addetti ai lavori farebbero bene a non farsi cogliere impreparati di fronte a questa nuova attenzione perché in gioco ci sono la reputazione e il feedback dei viaggiatori. 

Il turista si accontenta sempre meno del weekend mordi e fuggi, tanto meno del fine settimana sole-spiaggia secondo il modello anglosassone. Si va oggi verso un movimento che si pone delle domande, mosso da una nuova curiosità e dalla voglia di conoscere da soddisfare. Parliamo del turismo esperienziale, il movimento che sta esplodendo quest’anno e che ha fame di conoscenza. 

Questo movimento è deleterio perché rischia di innescare delle dinamiche pericolose. Fino ad oggi il turista “invadeva” la meta turistica con il solo desiderio di divertirsi e riposarsi. Oggi invece si va verso un maggiore rispetto delle mete, che possono essere per esempio le grandi città o le località ambientali famose. Il nuovo comandamento risponde alla parola rispetto sia verso l’ambiente di destinazione, ma soprattutto verso le popolazioni e i centri urbani dove si va a villeggiare. Un chiaro esempio di questo movimento è Venezia, una città molto gettonata per il suo turismo, che però ha visto trasformarsi la sua urbanistica per l’invasione del turista, che comporta la cacciata del residente. In economia si direbbe “non va segato il ramo dove è seduta l’economia dell’impresa”.

È possibile visitare le città d’arte senza però trasformarle in musei a cielo aperto, uccidendo il luogo e le persone che lo abitano stabilmente. Proprio per questo motivo si può stilare un vademecum di regole che il turista responsabile è invitato a osservare. 

Le regole del turismo responsabile 

Se il turista responsabile risponde alla parola rispetto, è possibile stilare un piccolo decalogo di regole che lo aiutano a viaggiare meglio, diviso proprio secondo le tre macroaree della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Dal punto di vista dell’ambiente un turista deve ricordare di: 

  1. viaggiare in modo ecologicamente sostenibile, quindi evitando le auto e preferendo passaggi condivisi, treni e aerei;
  2. ricordare di ottimizzare l’utilizzo di acqua ed energia e pensando all’alloggio momentaneo come al proprio appartamento;
  3. prediligere la raccolta rifiuti differenziata;
  4. evitare quei comportamenti che possono danneggiare o alimentare l'abuso di flora e fauna locali (evitare spettacoli circensi con animali, evitare di calpestare coralli, evitare di nutrire animali selvatici, evitare di acquistare souvenir che possono provocare l’uccisione di animali come tartarughe, rettili, rapaci e squali);
  5. ridurre la quantità di plastica utilizzata.

Dal punto di vista culturale è bene entrare in una località predisposti alle regole del posto: 

  1. informarsi su usi, costumi e tradizioni del luogo (adattando anche il proprio modo di vestire e di comportarsi, senza ostentare tecnologia e denaro);
  2. parlare una lingua comune; 
  3. integrarsi con lo stile di vita locale.

Dal punto di vista economico è bene aiutare il luogo di villeggiatura con piccole accortezze:

  1. prediligere le strutture locali;
  2. fare acquisti nei locali del posto e aiuta i ristoratori locali;
  3. non incentivare elemosina o venditori ambulanti, specie se davanti hai dei minori.

Questa è solo una parte delle indicazioni che si possono dare per un turismo responsabile e sostenibile, ma prima di partire sarebbe bene avere una visione completa e tangibile di cosa possa essere il turismo responsabile.

 

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