Hub, Incubatori e Start up: il nuovo modo di crescere di un’azienda

Le nuove strutture proliferano sul territorio e non affiancano solamente il mondo imprenditoriale. Vediamo più da vicino quali sono queste realtà e come aiutano aziende, professionisti e imprenditori del futuro

Cambiamenti

Dai tempi della globalizzazione ad oggi è cambiato tantissimo il modo in cui nasce un’azienda. Come viene pensata, strutturata, alimentata, ma soprattutto è cambiato il modo in cui prende un’azienda prende forma dalla fase embrionale al primo anno di vita.

Le nuove imprese nascono sempre da un’idea, oppure da un’intuizione, o anche da un’esigenza, che porta al successivo sviluppo.

La genesi di un’azienda può dipendere da fattori diversi:

  • la scoperta di una nuova tecnologia
  • la richiesta di mercato di un determinato prodotto o servizio
  • il successo di altre imprese…

Generare una nuova impresa vuol dire attraversare dei passaggi obbligati, tra i quali la pianificazione di un piano di fattibilità aziendale e la creazione di un business plan, ovvero una strategia di attuazione del lavoro che porterà allo sviluppo fisico dell’azienda.

Questo accadeva anche prima della globalizzazione, ma oggi le fasi di gestazione sono diverse e hanno subito una forte influenza dai paesi esteri.

In questo modo l’Italia è entrata in contatto con i concetti di Hub aziendale o di start up, che tutt’oggi sono ancora molto confusi:

  • Ma nella realtà come si sviluppano?
  • Perché il concetto di Hub viene spesso associato alle Start up e agli Incubatori aziendali?
  • Cosa sono gli Incubatori Aziendali?
  • Perché differiscono dagli Acceleratori Aziendali?

HUB

In un ambiente aziendale, quando parliamo di hub, stiamo parlando di strutture, on line e fisiche, che fanno da fulcro tra i vari dipendenti di una o più aziende.

Alcune persone lavorano in più società in Business Central e alcuni lavorano anche in più di un’organizzazione, come contabili esterni o dipendenti e manager di società con più filiali.

Per questi utenti e per molti altri, l’hub aziendale funge da pagina di destinazione per la gestione del lavoro nei vari ambienti in cui operano, tra aziende, ambienti e regioni.

Esempio italiano: H Farm

Gli Hub non sono solamente un luogo virtuale pensato per dipendenti e collaboratori che hanno a che fare con molteplici realtà, ma si stanno sviluppando anche in maniera fisica come riporta l’esempio della H Farm, la digital farm del triveneto, fondata da Riccardo Donadon.

H Farm è la piattaforma che incrocia innovazione, imprenditoria e formazione; uno spazio che supporta la creazione di nuovi modelli d’impresa, trasforma ed educa i giovani e le aziende in un’ottica digitale. Da un progetto circoscritto nato nel 2005, oggi la H Farm è uno dei centri di innovazione più grande d’Europa e unisce investimenti, consulenza per le imprese e sviluppa programmi di formazione per il digitale.

Hub Kids

Esiste anche uno spazio HUB destinato ai bimbi. Che cos’è?

È sicuro, ma anche necessario, far entrare i bambini in contatto con queste realtà? Si!

È un dato di fatto che le nuove generazioni nascono con la tecnologia a portata di mano e spesso la scuola tradizionale è risulta noiosa e stimola poco la creatività delle nuove leve.

Se poi pensiamo un momento alla crisi profonda che sta vivendo il sistema scolastico italiano, aggravata dalla pandemia, non è così sbagliato creare strutture private che affiancano il lavoro del Ministero dell’Istruzione.

Proprio per questo nascono dei luoghi di incontro che stimolano la curiosità e l’inventiva dei ragazzi, accompagnandoli gradualmente nella loro scoperta del mondo.

Gli HUB KIDS non sono altro che delle realtà parallele al progetto istruttorio e che vanno a supportare e a completare le skills dei ragazzi.

Il progetto Mondadori

Uno degli HUB KIDS più famosi in Italia è senza dubbio il progetto di Mondadori ed è composto da una piattaforma molto grande che accoglie tutti i ragazzi dalla Scuola Primaria fino alla Maturità.

La piattaforma editoriale ha raccolto in uno spazio dedicato tutta una serie di servizi per aiutare i ragazzi a sviluppare la loro capacità di apprendimento. Una struttura che affianca il lavoro dei docenti italiani e propone un ambiente digitale pensato per rispondere alle esigenze di una scuola inclusiva, innovativa e personalizzata.

L’HUB si presenta come una piattaforma progettata per una Didattica Digitale Integrata che affianca docenti e studenti in tutte le fasi del loro percorso scolastico. Lo spazio è strutturato in fasi.

Dalla Classe virtuale per l’organizzazione delle attività, alle app di lettura per uno studio coinvolgente sul libro di testo, dalla creazione di verifiche personalizzate con HUB Test, passando per gli approfondimenti sugli HUB Campus e ai video certificati sul canale YouTube, fino ai software disciplinari come HUB Music.

Esiste davvero uno strumento per ogni esigenza e soprattutto sicuro per ogni fascia d’età.

Acceleratori e Incubatori

L’INCUBATORE aziendale è un programma progettato per accelerare lo sviluppo di imprese attraverso una serie di risorse di sostegno alle imprese e servizi.

Gli incubatori variano nel modo in cui forniscono i loro servizi, nella loro struttura organizzativa, e nel tipo di clienti che servono. Il positivo completamento di un programma di business incubation aumenta la probabilità che una start up rimanga in attività per il lungo termine.  

Gli incubatori non assistono tutte le società: gli imprenditori che desiderano entrare in un programma di business incubation devono richiedere l’ammissione e possedere determinate caratteristiche.

I criteri di accettazione variano da programma a programma, ma in generale sono ammesse solo le start up dotate di una idea fattibile e una pianificazione di attività percorribile.

Gli ACCELERATORI d’IMPRESA, infine, sono molto simili agli incubatori: per esempio l’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano definisce il suo ruolo come sviluppo e sostegno dell’imprenditoria tecnologica innovativa, che ha inizio con lo scouting di idee imprenditoriali.

Un dinamico team di tutor qualificati è a disposizione e accompagna i proponenti i progetti imprenditoriali e le start-up incubate, garantendo loro consulenza operativa alla creazione d’impresa.

Gli acceleratori e incubatori per le startup rappresentano una preziosa fonte di sostegno per le neo imprese in difficoltà. Sostegno non rappresentato dal finanziamento economico quanto dall’esperienza, dal network e dalle competenze messe a disposizione della startup per sostenera la sua crescita.

Tuttavia, anche se svolgono una funzione simile, hanno delle precise caratteristiche che li differenziano.

Cosa sono e qual è il loro ruolo

Per comprendere al meglio in cosa si differenziano è bene partire dal definire cosa sono e qual è il loro ruolo.

Acceleratore d’impresa

Per quanto concerne l’acceleratore d’impresa, possiamo affermare che si tratti di un’azienda nella maggior parte dei casi no profit che si offre di velocizzare il processo di crescita di una startup che ha già iniziato il suo ciclo di vita.

Incubatore

Al contrario, un incubatore pur avendo un obiettivo finale simile agli acceleratori d’impresa, si propone di sostenere la neo impresa fin dai primi passi, sostenendo il loro insediamento nel mercato e la futura crescita, mettendo a disposizione strutture fisiche, network d’impresa e le competenze necessarie a prevalere nel mercato di riferimento.

Start up

Lasciata per ultima non perché sia meno importante, ma perché è lo step finale della fase di gestazione di una nuova attività.

Una start up non ha spesso una definizione specifica. Viene indicata come un’azienda neonata, dalle piccole dimensioni, ma in realtà non è propriamente così.

Una start up è un un’organizzazione temporanea, che ha al centro del proprio modello di business l’innovazione, e progettata per ideare un business model ripetibile e scalabile.

Che caratteristiche?

Le caratteristiche tali per cui una start up viene definita tale sono:

  • scalabilità: che rappresenta la possibilità di una start up di crescere in maniera esponenziale utilizzando le poche risorse che ha a disposizione. Molto spesso le start up falliscono proprio a causa della scarsità di utenti che riescono a raggiungere per via delle scarse risorse che hanno a disposizione.
  • replicabilità: il business model adottato dalla start up deve essere adattabile e replicabile in scala e in diversi archi temporali, nonché in diverse aree geografiche.
  • temporaneità: rappresenta la fase transitoria che una start up attraversa durante il periodo iniziale. È una fase in cui la start up passa dallo stato embrionale a quello di grande azienda.
  • innovazione: è il centro del business model di una start up, il motivo per cui nasce ovvero quello di soddisfare la richiesta di mercato con un prodotto innovativo e ricercato.

La start up rappresenta il momento in cui l’impresa viene immessa nel mercato e affronta i primi anni di vita. Un periodo delicato dove è permesso di sbagliare e di inciampare, per tastare il terreno di pertinenza al fine di capire cosa va modificato nel proprio business model per crescere, saper fronteggiare la concorrenza e diventare un’azienda solida a tutti gli effetti.

Il mondo del lavoro cambia

Gli Hub stanno modificando vertiginosamente anche il modo di lavorare insieme.

Addirittura i classici Coworking, nati per dare alle persone e ai professionisti lontani dalla sede di lavoro la possibilità di lavorare in serenità e con gli strumenti giusti, si stanno evolvendo in Hub working.

Le aziende, nell’ambito di logiche di lavoro centrate sul work-life balance, concepiscono gli spazi di coworking come diramazioni della propria sede principale.

Ciò si traduce in una sensibile riduzione dei costi e in un consistente risparmio di tempo, che di conseguenza vanno a influire positivamente sulle performance di dipendenti e collaboratori.

Il mondo del lavoro cambia, non è mai statico come del resto nulla è immutabile. Non è difficile capire quali sono gli incubatori più idonei per la propria start up, oppure quali sono gli HUB migliori per il proprio percorso aziendale, le strutture che rispondono a queste esigenza proliferano sul territorio e sono il futuro della formazione e dello sviluppo dell’imprenditoria del domani.

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