Oggi è il compleanno della Terra! Partiamo dalle origini e vediamo insieme cosa possiamo fare per salvaguardare il pianeta che ci ospita.
“È inutile per l’uomo conquistare la luna se poi finisce per perdere la terra” sosteneva François Mauriac.
Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, il compleanno del pianeta che ci ospita e che non sta ricevendo proprio le attenzioni che meriterebbe.
Vediamo un po’ di curiosità su una giornata tanto particolare a partire da qualche nozione storica.
Perché il 22 aprile si festeggia la Giornata della Terra?
Durante gli anni del governo Kennedy, più precisamente nel 1962, fu proprio il senatore democratico del Wisconsin Gaylord Nelson a istituire questa ricorrenza.
Il motivo voleva essere proprio quello di dare maggiori attenzioni all’ambiente al nostro pianeta e alle azioni che compiamo per preservarlo.
Il senatore propose al presidente Kennedy di fare un giro per gli stati per sensibilizzare l’opinione pubblica verso tematiche più ambientaliste e verso il rispetto della terra.
Così nel 1963 il presidente iniziò un viaggio attraverso gli 11 Stati per diffondere il tema del rispetto per l’ambiente.
Proprio in questo modo nasceva l’Earth Day.
L’ufficialità è arrivata solo anni dopo, quindi nel 1970, quando lo stesso senatore impiegò ben 8 mesi per organizzare la manifestazione più importante e numerosa sulla terra a tutela dell’ambiente.
In quel periodo, più precisamente nel 1969, ci fu un brutto incidente al largo delle coste di Santa Barbara dove si verificò il più grande disastro petrolifero: la Union Oil disperse in mare circa 100.000 litri di petrolio in circa 10 giorni, coinvolgendo e decretando la morte di circa 3500 specie tra uccelli marini, delfini, foche e leoni marini.
A seguito del disastro il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico: “tutte le persone, a prescindere da etnia, sesso, reddito o provenienza, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Nelson organizzò così una serie di incontri e conferenze dedicate al tema, grazie anche all’enorme copertura mediatica dell’evento.
Earth Day Network e Summit della Terra
Il tutto raggiunse l’apice il 22 aprile 1970 quando milioni di cittadini americani si riversarono per le strade creando al contempo l’Earth Day Network, un’organizzazione internazionale per coordinare le iniziative dedicate all’ambiente durante l’anno.
Il 26 febbraio del 1971, l’allora segretario delle Nazioni Unite, Maha Thray Sithu U Thant, ufficializzò la nascita della Giornata mondiale della Terra, che portò all’organizzazione del Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992, il primo grande incontro mondiale dei capi di Stato sull’ambiente a cui parteciparono 172 paesi.
Come molte giornate di festa quindi anche questa nasce da un evento tragico, il terzo disastro ambientale più grande della storia.
Ma tra i primi due c’è il Deepwater Horizon, avvenuto nel 2010, esattamente 40 anni dopo la prima Giornata Mondiale della Terra.
E suona come un monito, perché non basta ricordare per far sì che certe cose non si ripetano, bisogna agire.
E oggi è un giorno decisamente buono per cominciare a farlo.
Le iniziative per festeggiare l’Earth Day nel 2022
Dal momento in cui il mondo ha iniziato ad interessarsi dell’ambiente e delle conseguenze del suo operato, sono nate una serie di associazioni che lavorano proprio per mantenere alta l’attenzione su questa tematica.
Legambiente è proprio una di queste in Italia e ha un grande seguito da diversi anni.
In occasione della 52^ Giornata Mondiale della Terra, Legambiente ha stilato, e diffuso tramite un comunicato stampa, un testo fatto di 10 punti che rappresenterebbero le 10 azioni per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.
Questa lista si divide in Cosa può fare il Governo e cosa invece possiamo fare noi cittadini, ma entriamo più nel dettaglio.
Le 5 azioni del Governo secondo Legambiente
- Più rinnovabili: nel nostro Paese per fermare la dipendenza dalle fonti fossili e il ricatto del gas servono più efficienza e rinnovabili.
Occorre arrivare ad autorizzare entro un anno 90 GW di nuovi impianti a fonti rinnovabili da realizzare entro il 2026 come proposto da Legambiente, Greenpeace Italia e WWF Italia, sulla falsariga di quanto chiesto anche da Elettricità Futura di Confindustria.Inoltre il Governo deve approvare con urgenza un decreto sblocca rinnovabili per sostituire le centrali a gas costruite dopo il blackout nazionale del 2003 e per ridurre i consumi di gas di 36 miliardi di m3 all’anno entro il 2026. - Più mobilità sostenibile: è importante incentivare sempre di più la mobilità sostenibile.
Servono più colonnine di ricarica e più treni e autobus elettrici nelle città inquinate, più risorse ai Comuni per i Piani Mobilità sostenibile e gli spostamenti ciclopedonali, ridisegnare lo spazio pubblico e le zone 30 come principale misura di sicurezza stradale.
Stop invece ai bonus per l’acquisto di qualsiasi veicolo a motore a combustione. - Politiche climatiche più ambiziose: l’Esecutivo deve mettere in campo politiche più ambiziose in linea con l’obiettivo di 1.5 °C e deve prendere misure non più rimandabili come lo stop ai sussidi ambientalmente dannosi per far uscire il nostro Paese dalla dipendenza delle fonti fossili, a partire dal gas russo, accelerando lo sviluppo delle politiche di efficienza e delle fonti rinnovabili.
- Più economia circolare: per far decollare in Italia la rivoluzione del pacchetto europeo sull’economia circolare il Governo definisca una strategia e un piano nazionale che abbia al centro: mille nuovi impianti di riuso e riciclo, più controlli ambientali e dibattito pubblico nei territori, più semplificazioni e decreti End of waste, lo sviluppo del mercato dei prodotti riciclati.Sono questi i giusti passi per completare al più presto la rivoluzione circolare in grado di creare investimenti, occupazione ed economia sul territorio, oltre a evidenti benefici all’ambiente.
- Più coinvolgimento dei territori: su questo punto l’associazione torna a ribadire l’importanza di un maggiore coinvolgimento delle comunità locali attraverso il dibattito pubblico.
Ad esempio nel percorso legato alla realizzazione delle opere del PNRR prevedere l’obbligo di un confronto e un coinvolgimento dei territori permetterebbe anche di contenere la sindrome “nimby” dei cittadini (not in my backyard, non nel mio giardino) e il “mito” degli eletti (not in my terms of office, non nel mio mandato).
Le 5 azioni dei cittadini secondo Legambiente
- Cittadini promuser: i produttori-consumatori della propria energia rinnovabile diventano protagonisti di un nuovo modello energetico sempre più distribuito, incentrato sulle fonti rinnovabili, in grado di contrastare in maniera determinante i cambiamenti climatici ma che permette anche alle famiglie di risparmiare sulla bolletta.
- Fare una corretta raccolta differenziata: è fondamentale fare una corretta separazione domestica dei rifiuti finalizzata alla raccolta differenziata.
E seguire la regola delle tre R: riduci (è fondamentale ridurre la produzione di rifiuti all’origine), riusa (ogni prodotto va utilizzato più volte possibile), ricicla (partendo dal fatto anche un rifiuto può essere una risorsa). - Uno stile di vita più sostenibile: ogni cittadino nel suo piccolo attraverso uno stile di vita sostenibile può fare la differenza.
Sono molti i settori in cui ognuno di noi può incidere con le proprie scelte: ad esempio con la mobilità sostenibile, oppure optando per l’utilizzo delle rinnovabili, a partire dal proprio fornitore di energia. - Orti urbani: dal verde urbano incolto alle aree degradate e ai rooftop garden (l’agricoltura su tetti e terrazzi che mitiga in modo naturale temperatura esterna e interna degli edifici), tutto può essere coltivato e trasformato in terreno per piante officinali e fiori, ortaggi e frutta da destinare al consumo familiare.Gli orti urbani, in crescita costante, forniscono una soluzione efficace per favorire relazioni tra il centro e la zona agricola periurbana, assorbono i gas a effetto serra e sono anche spazi ideali per la salvaguardia della biodiversità e della vita di numerose specie, tra cui le api, una delle più attive famiglie di insetti impollinatori.
- Una spesa intelligente e sostenibile: fa bene all’ambiente, al Pianeta e al portafoglio e permette di evitare anche lo spreco di cibo.
Tra i consigli alla base di una spesa intelligente e sostenibile: optare ad esempio per prodotti freschi, a km 0 e con pochi imballaggi.
Consigli per ridurre il riscaldamento globale
È noto a tutti che negli ultimi anni la temperatura globale si sia alzata di qualche grado ,portando a gravissime conseguenze sia nelle profondità oceaniche, che nei poli artici, l’esempio lampante è lo scioglimento dei ghiacciai.
Abbiamo visto come ci siano eventi climatici molto più disastrosi e improvvisi rispetto solo a 10 o 20 anni fa.
La Giornata Mondiale della Terra sensibilizza anche verso questa problematica che non va assolutamente ignorata.
La riduzione del riscaldamento globale non può essere un problema delegato esclusivamente alle autorità e agli Stati mondiali.
Un grande aiuto può arrivare anche dalle azioni che l’uomo compie durante il suo vivere quotidiano.
Quali sono queste azioni?
- Usa lampadine fluorescenti al posto di quelle a incandescenza: non solo usano il 60% di energia in meno, ma immettono molta meno anidride carbonica nell’atmosfera.
- Spegni le luci quando non ci sei: sembra banale, ma per molti non lo è affatto.
- Non lasciare tv e computer in stand-by: anche quelli consumano energia elettrica, più di quanto immagini.
- Metti il coperchio sulle pentole quando cucini: non solo ottimizzi i tempi di preparazione del pranzo o della cena, ma risparmierai moltissima energia.
- Preferisci la doccia alla vasca: può non sembrare, ma la doccia consuma molta meno acqua e impiega molto meno tempo per scaldarla (circa un quarto della vasca, per l’esattezza).
- Usa meno plastica e quando non puoi farne a meno, ottimizza il suo utilizzo. Usa detersivi alla spina (sì, esistono eccome!) oppure compra liquidi in bottiglie da due litri invece che da un litro.
- Usa contenitori lavabili invece di quelli usa e getta: per esempio, se devi portare a scuola il pranzo o la merenda, fallo in contenitori di plastica o vetro da riutilizzare il giorno dopo.
- Usa la bici o i mezzi pubblici e lascia a casa macchina o motorino.