L’Happy Planet Index 2024 evidenzia che nessun Paese ha raggiunto un benessere sostenibile entro i limiti planetari.
Tuttavia, alcuni esempi, come Vanuatu, dimostrano che “vivere bene senza costi per il Pianeta è a portata di mano.
La ricerca di un benessere sostenibile: l’Happy Planet Index 2024
L’edizione 2024 dell’Happy Planet Index (HPI), elaborata dall’istituto di ricerca Hot or Cool, dipinge un quadro complesso: nessun Paese ha ancora raggiunto un benessere sostenibile all’interno di uno spazio di consumo equo. Tuttavia, l’analisi di 147 nazioni, tra cui l’Italia, offre spunti di riflessione e accende una speranza per il futuro.
Vanuatu: un modello di gestione efficiente delle risorse
Vanuatu, piccolo Stato insulare del Pacifico meridionale, si distingue come esempio virtuoso. Con un PIL pro capite tra i più bassi al mondo (2.800 dollari), Vanuatu ottiene il punteggio HPI più alto (57,9 punti), dimostrando come una gestione efficiente delle risorse possa garantire una vita sana e dignitosa ai cittadini, rispettando i limiti del Pianeta.
L’Europa tra luci e ombre: l’Italia al 18esimo posto
L’Unione Europea si posiziona bene nella classifica HPI: Svezia (secondo posto), Danimarca (sesto), Spagna (settimo) e Francia (nono) figurano tra i primi dieci Paesi. L’Italia, con 49,6 punti, si attesta al 18esimo posto, guadagnando cinque posizioni rispetto al 2019. Un passo avanti significativo, ma ancora lontano dai vertici della classifica.
Consumo eccessivo e impatto ambientale: una correlazione negativa
L’analisi evidenzia una correlazione negativa tra impronta ecologica e benessere. I Paesi con un elevato consumo di risorse, pur non necessariamente i più ricchi, non ottengono buoni punteggi HPI. Questo suggerisce che, superati i bisogni primari, un consumo eccessivo non solo non aumenta il benessere delle persone, ma danneggia anche l’ambiente.
Il divario tra ricchi e poveri: il benessere non è per tutti
L’esame dei punteggi HPI tra le fasce di reddito in un gruppo di 15 Paesi rivela una realtà sconcertante: il 10% più ricco della popolazione non trae alcun beneficio significativo dall’eccessivo consumo. Anzi, in tutti i Paesi tranne uno (Etiopia), i valori HPI di questa fascia sono inferiori alla media.
Un appello a un nuovo sistema economico e a nuovi indicatori di progresso
L’Happy Planet Index, oltre a fornire una bussola ai Paesi per orientare le politiche verso stili di vita sostenibili, vuole stimolare il dibattito sulla necessità di nuovi indicatori per misurare il progresso di una nazione, oltre al PIL.
Coinvolgere attivamente i cittadini nel processo decisionale su cosa misurare è fondamentale per costruire un nuovo sistema economico in grado di garantire il benessere di tutti entro i limiti ambientali.
È tempo di parlare di ciò che conta per noi
L’invito del Rapporto HPI è chiaro: è tempo di superare l’egemonia del PIL e abbracciare indicatori che misurino il benessere delle persone e del Pianeta in modo olistico.
Solo così potremo costruire un futuro più sostenibile e giusto per tutti.
Conclusione
L’Happy Planet Index 2024 ci ricorda che la strada verso un benessere sostenibile è ancora lunga, ma esempi come Vanuatu dimostrano che è possibile.
È tempo di abbandonare la logica del “sempre di più” e abbracciare un nuovo paradigma di sviluppo che ponga al centro il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente.
Sostenabitaly è al tuo fianco per aiutarti a compiere questo passo fondamentale.