A Roma le start up sostenibili decollano, 1.790 solo nel 2022 un dato in crescita e che proietta grande speranza nel 2023
Si è concluso il 2022 con una grande notizia: Roma è nella top three delle start up italiane. I numeri sono in discreto vantaggio rispetto alle altre regioni, fatta eccezione della Lombardia che guida con 3.905. Nel Lazio nascono nuove aziende che puntano a unire prodotti e servizi con nuove tecnologie all’avanguardia.
A stilare questa indagine è l’Istituto direzionale studi e ricerca di Intesa San Paolo. Nel dettaglio di questo report emerge che il 47% delle start up romane si concentra sulla produzione e vendita di software, ma anche alla consulenza informatica, il 13% è nel ramo di ricerca e sviluppo, il 9% nell’informazione e il 2% si divide tra editoria, ingegneria, architettura e commercio al dettaglio.
Il progetto Pre Seed di Regione Lazio
Per comprendere questo fenomeno di crescita bisogna fare un piccolo salto indietro nel tempo e vedere quali sono stati i fattori che hanno permesso questo risultato.
Nel 2019 è stato istituito un progetto che aiutasse le aziende neonate nel perimetro laziale a crescere e a consolidarsi all’interno del mercato aziendale. In questo modo è nato quello che oggi si chiama Pre Seed, ovvero un supporto maggiore alla nascita e allo sviluppo delle start up.
Parallelamente è stato introdotto anche un progetto Spin off che unisca il mondo delle start up a quelle dell’occupazione, in questo modo non ci sarà solamente un sostegno dal punto di vista economico, ma anche sotto altri aspetti appartenenti al grow up.
Innovazione e sostenibilità
Il leitmotiv di questo fenomeno si racchiude in due parole basi: innovazione e sostenibilità. Il Lazio punta così sullo sviluppo e sulla ricerca, due elementi fondamentali che non devono prescindere dalla sostenibilità.
Sono proprio le categorie giovanili, in ambito lavorativo, che pretendono all’interno della propria struttura lavorativa queste tre caratteristiche.
La sfida che la regione capitolina mette in campo è quella di dare potenza e sviluppo a un sistema economico produttivo che sia scollegato dalle vecchie abitudini, che non attinga dalle risorse naturali – ormai in via di esaurimento – ma che punti le basi su un modello sostenibile che garantisca la sopravvivenza di persone, ecosistemi, imprese e la stabilità delle nostre filiere produttive.
Al momento la Regione se la cava dando spazio a quelle aziende che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi ad alto valore tecnologico.
I primi leader
Sono proprio le aziende che sperimentano, che fanno ricerca e che puntano tutto sulla tecnologia a farla da padrone, sempre con il rispetto a quello che sono gli obiettivi della sostenibilità.
Da un lato si produce per arrivare alla realizzazione del brand aziendale, dall’altro si cerca di rispettare quelli che sono i goal degli obiettivi sostenibili.
Sarà proprio così che, sull’esempio di grandi marchi storici come la Alessi che si dedica al made in Italy da tantissimi anni, si riuscirà a sviluppare le competenze necessarie per consolidare la struttura delle start up e rafforzare la loro posizione all’interno del mercato. All’interno della missione di una start up sarà possibile valutare in che modo verrà affrontato il percorso che potrà renderle Società Benefit oppure una B Corp.
La differenza tra B Corp e Società Benefit
Le aziende mondiali che operano nel mondo della sostenibilità solitamente si dividono in due categorie ben specifiche: da una parte abbiamo una Società Benefit, dall’altra abbiamo una B Corp. Le differenze tra uno e l’altro statuto sono sostanziali.
Società Benefit
Una Società Benefit differisce da una B Corp perché lavora su due piani. Da un lato persegue il proprio status profittevole, dall’altro vuole lavorare per il bene comune.
Ma soprattutto una Società Benefit è un’azienda con uno statuto interno specifico che modifica l’assetto giuridico legale dello Statuto Aziendale. In più continua a essere una società a scopo di lucro.
B Corp
Una B Corp è una società che ha ottenuto una certificazione dall’azienda omonima B Lab, ovvero un’azienda nata con lo scopo di diffondere un nuovo modello di business all’interno del mercato aziendale.
Quando una società diventa B-corp vuol dire che ha raggiunto determinati requisiti per cui è stata analizzata e reputata valida e attiva a portare avanti i valori rappresentati nei settori principali dell’ESG: società, economia e governance. Possono diventare B Corp tutte le aziende for profit.
Quindi le SB sono quelle società che lavorano con l’obiettivo di avere un impatto positivo sia sull’ambiente che sulla società, operando in maniera chiara, pulita e trasparente.
Per avere chiaro il percorso che deve fare al fine di operare meglio nella sostenibilità, un’azienda deve recuperare il gap di formazione in merito all’argomento e cercare di virare il più possibile verso le tematiche sostenibili.
Ci sono diverse Istituzioni, come anche il Governo Meloni, che stanno lavorando per recuperare il gap sostenibile, domandiamoci cosa stiamo facendo nella nostra azienda per essere al pari e dove poterci formare per recuperare il terreno perduto.