Welfare aziendale e Sustainability Manager: come sono collegate le due cose?

Il mondo dell’imprese sta e dovrà, nel futuro prossimo, prepararsi a cambiare i propri connotati per poter applicare e venire incontro alle politiche ESG (Environmental, Social, Governance) anche tramite politiche di Welfare Aziendale e nuove figure professionali come i Sustainability Manager.

Questi cambiamenti non influenzeranno solamente l’ottimizzazione delle risorse energetiche aziendali per la salute del pianeta ma anche le politiche di welfare aziendale interne per il benessere dei lavoratori, dando alla parola sostenibilità un significato più olistico che permette alla Terra, sì di vivere e prosperare in futuro, ma anche a chi ne gode di vivere in armonia con essa.

Questi obiettivi non si raggiungono solamente con buoni propositi e volontà, servono figure che capiscano dove investire soldi e risorse, quali percorsi intraprendere, come creare un senso di appartenenza tra i lavoratori che sposino la mission dell’azienda come fosse la loro creando valore per le generazioni future. Queste figure esistono e si stanno formando in questi anni, parliamo dei Sustainability Manager.

Sustainability Manager, il manager della transizione ecologica

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 hanno creato e stanno creando degli shock nella vita di tutti i giorni per via della loro capillarità, tempestività e grandezza.

Non poteva essere altrimenti visto l’immobilismo dei decenni passati e dell’ambizione della strada intrapresa. Per coordinare queste operazioni, sia nel settore pubblico che in quello privato, le aziende stanno cercando sempre di più le figure del Sustainability Manager, un ruolo che avrà il compito di guidare le imprese economiche nella giusta direzione non facendo mancare il proprio apporto, anzi, alla gestione economica e finanziaria.

Non è un caso che tra le 25 figure più in crescita, il Sustainability Manager si piazza al secondo posto, rimarcando una tendenza che spiega cosa ci dobbiamo aspettare nel mercato del lavoro futuro. Per questo, le università italiane stanno aumentando la loro offerta formativa con corsi e master(molti in lingua inglese) per far fronte alla domanda sempre più crescente da parte del mercato(il tasso di assunzioni dopo aver conseguito il master è del 100% nei primi tre anni).

Le politiche ESG

Le politiche ESG sono una grossa opportunità per i giovani ma anche un ottimo modo per i manager di oggi di reinventarsi e inserirsi in un segmento di mercato incontaminato dalla competizione feroce e dalle opportunità retributive interessanti. Al momento è un ruolo ricoperto nel 64% dei casi da donne, le quali hanno dimostrato una spiccata sensibilità e passione per i temi green. Si calcola che nel prossimo triennio, sia il settore pubblico che privato, saranno necessari circa 4 milioni di figure simili al manager della sostenibilità, ovviamente non tutte di alto profilo come sta succedendo adesso.

Le competenze

Le competenze richieste per occupare questo ruolo, che siede al tavolo insieme agli altri manager più tradizionali, variano dalle responsabilità e dagli obiettivi che l’azienda vuole o deve conseguire per raggiungere politiche di emissioni neutre, di inclusione, di engagement tra azienda e dipendenti e nel completo rispetto dei diritti di quest’ultimi.

Quindi non si richiedono solo soft skills per creare team di lavoro affiatati che remino tutti nella stessa direzione o per andare a discutere o trattare con potenziali partner o istituzioni per trovare sinergie che rispettino gli obiettivi climatici e i territori locali o avere una visione a lungo termine e una giusta propensione al rischio nelle scelte che si compiono ma soprattutto una rigorosa preparazione tecnica: devono conoscere perfettamente tutte le leggi, soprattutto quelle più recenti, nel loro campo, le etichette dei prodotti che i loro fornitori consegnano, come maneggiare i prodotti chimici, conoscere quali invece sono stati vietati, fino ai regolamenti sulla raccolta riciclata interna all’azienda.

Gli scenari

Il manager della Sostenibilità deve, inoltre, saper operare con i più avanzati programmi per simulare scenari al computer e farsi un’idea sulle conseguenze della sua operatività. Conoscere gli impatti sociali ed economici delle politiche ESG, avere conoscenze base sulla scienza dietro gli ottimizzatori energetici e degli effetti socioeconomici delle scelte ambientali, deve conoscere a grandi linee i principi base dell’architettura green e i suoi effetti sul micro e macro ambiente.

Non solo, deve avere anche un’ottima comprensione di temi finanziari per poter pianificare progetti e cambiamenti interni all’azienda e presentarli nei consigli d’amministrazione indicando le implicazioni e le conseguenze nel breve e nel lungo termine. Se volete intraprendere il mestiere del manager, oggi è un ottimo momento per entrare in questo settore lavorativo dalla porta verde green.

Welfare aziendale e Sustainability Manager: cosa li accomuna

La lotta al cambiamento climatico bisogna considerarla una sorta di stella polare che ci guida verso un mondo più in armonia, non solo con la natura ma anche tra di noi. Quando si parla di sostenibilità, spesso questa parola viene associata a inclusione, parità di genere, rispetto per il prossimo e diritti dell’uomo. Il rispetto verso il pianeta e le sue risorse va di pari passo con il rispetto dei suoi abitanti nella loro interezza, sia come cittadini che come lavoratori. Nel secondo caso, è compito dell’azienda promuovere politiche e azioni che migliorino il well-being e l’ambiente in cui opera il lavoratore. L’azienda deve inoltre porsi come obiettivo quello di far emergere tutto il potenziale creativo dei lavoratori coinvolgendoli nelle decisioni importanti che segnano il modo di operare dell’azienda nel mercato. Più responsabilità e più diritti e tutele.

Ma chi coordina tutte le operazioni di sensibilizzazione su questi temi?
Chi lavora per garantire la sicurezza sul posto di lavoro?
Chi promuove l’inclusione con meeting o creando spazi sicuri per i propri dipendenti?

Nelle medie e grandi imprese è proprio il Sustainability Manager.

Work Life Balance

Oltre a conoscere a menadito regolazioni, leggi, codice civile ecc., il manager della sostenibilità deve avere anche una certa sensibilità per garantire che sul proprio posto di lavoro diversità, inclusione e work life balance vengano rispettati. Far investire l’azienda in asili all’interno del posto di lavoro è una delle tante politiche sotto la voce “Welfare aziendale” ma ne possiamo citare tante altre: mettere a disposizioni biciclette aziendali per il tragitto casa-lavoro, organizzare un piano di car pooling tra colleghi, rimborsare gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Come vedete il welfare aziendale è può diventare un’ottima opportunità di team building, engagement aziendale e di sostegno per l’ambiente.

Se la figura del Sustainability Manager e le sue responsabilità vi hanno suscitato interesse, noi di Sostenabitaly abbiamo creato un bunble di corsi che vi danno l’opportunità di conoscere più nel dettaglio il percorso e le skills da mettere nel vostro bagaglio lavorativo.

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