Come redigere un bilancio di sostenibilità

Ogni aspetto della produzione industriale e dell’erogazione dei servizi cambierà drasticamente nei prossimi anni. Gli istituti finanziari hanno già fatto capire che saranno più inclini a prestare denaro alle imprese che si impegneranno nel raggiungimento degli obiettivi ESG e che sanno quindi come redigere un bilancio di sostenibilità.

Questo significa, non solo, meno sprechi energetici, dalla filiera produttiva al trasporto, ma anche una revisione nella gestione delle risorse umane. Trasparenza e sostenibilità vanno di pari passo in questo dibattito e, tra non molto, alle aziende verrà richiesto obbligatoriamente di redigere un bilancio di sostenibilità.

Cos’è un bilancio di sostenibilità e perché redigerlo

Ma cos’è un bilancio di sostenibilità? E perché è così necessario? Le aziende ne traggono benefici nel pubblicarlo?

Solitamente le attività commerciali redigono un bilancio annuale delle loro entrate, spese, costi, ricavi, patrimonio finanziario ecc. Dal 2026, per le aziende o quotate in borsa, o che abbiano 2/3 requisiti economico dimensionali come 250 dipendenti, 20 milioni di euro di stato patrimoniale, ricavi per 40 milioni di euro in due esercizi consecutivi, o che siano istituti di credito o assicurazioni avranno l’obbligo di rendicontare le spese, le attività socio-economiche sul territorio in cui operano e le azioni intraprese per garantire un ambiente di lavoro che tuteli e non discrimini i lavoratori.

Molti imprenditori si ritengono scettici sull’utilità di tale bilancio che non rendiconta attività finanziarie e lo vedono come l’ennesima scocciatura burocratica, ma in futuro avrà la sua utilità e chi non lo farà perderà fette di mercato a beneficio di chi utilizzerà questo strumento di trasparenza, che verrà pubblicato per informare stakeholder, consumatori e mondo finanziario. Già, perché quest’ultimo dovrà rivedere anche le proprie politiche di prestito o di emissione di bond e valutare i propri clienti non solo dalle performance finanziarie o dalle garanzie che può mettere sul tavolo ma anche dal lavoro che viene effettuato sul fronte organizzativo CSR (Corporate Social Responsability) e i criteri ESG.

Il bilancio di sostenibilità è anche un aspetto al quale dovete prestare molta attenzione se siete o avete intenzione di diventare Società Benefit.
In questo caso vi consigliamo anche di seguire il nostro prossimo webinar gratuito il 12 luglio alle 17:30, qui trovate tutte le info.

Quindi possiamo considerare questo ulteriore bilancio come un biglietto da visita da presentare in banca in caso volessimo chiedere un prestito o uno scoperto.

Influenzerete anche i partner commerciali con questo bilancio, comunicando il vostro punto di vista, la vostra vision e trovare un punto in comune su come creare una sinergia che impatti sulle comunità locali e nazionali migliorando reciprocamente i propri punteggi ESG.

Marketing

Secondo alcuni analisti, il bilancio di sostenibilità è anche un modo per fare marketing promuovendo i campi in cui l’azienda opera per migliorarne la sostenibilità o sradicare le disuguaglianze attirando attenzione e interesse tra i potenziali clienti che hanno a cuore specifiche tematiche, territori, battagli sociali ecc.

Soprattutto in un paese come l’Italia dove le nuove generazioni, secondo i sondaggi, sono sempre più consapevoli e vorrebbero che le aziende sentissero il loro bisogno di fare la differenza anche in fase di acquisto.

Ma non aumenta solamente la reputazione del brand e la fiducia percepita dall’esterno ma fidelizza e fa engagement anche tra i dipendenti che vedono la partecipazione dell’azienda coinvolta nel rendere l’ambiente di lavoro sempre più sano, ascoltando i loro bisogni cambiando la classica prospettiva del mondo industriale che vede nella propria forza lavoro solo dei numeri in una busta paga ma il vero valore aggiunto da cui nasce tutta la fase produttiva.

Queste attenzioni beneficeranno l’azienda creando dei dipendenti che sposano il progetto aziendale e attirando i nuovi talenti delle nuove generazioni che, come abbiamo accennato prima, sono quelli che vorrebbero contribuire e fare la differenza.

Come redigere un bilancio di sostenibilità: i parametri

Nella maggior parte dei casi, vengono adottati criteri standard GRI (Global Reporting Initiative) creati dall’omonimo ente internazionale no-profit per avere un solo standard e linguaggio comprensibile nel mercato internazionale. Gli standard sono diversi e categorizzati con differenti diciture e numeri.

Nel bilancio si dovrà scrivere a quali farete riferimento. Ci sono gli standard universali, i GRI 100 o Serie 100, che vengono usati per argomenti universali e generici come l’organizzazione aziendale, la governance, la dimensione dell’azienda, l’attività svolta e il coinvolgimento degli stakeholder per avere un quadro generale e del contesto in cui viene redatto il bilancio di sostenibilità.

C’è la Serie 200, gli standard che iniziano la serie di valutazioni di argomenti specifici, i quali governano gli aspetti economici del bilancio: posizione sul mercato, performance economiche, rapporto con i fornitori e specificare in quale misura sono locali, rispetto dei principi di lealtà concorrenziale, regolarità contributiva e fiscale, rispetto delle norme anti-corruzione, l’impatto economico indiretto generato sul territorio e sulle infrastrutture locali, media stipendi e reportistica sul gender gap, quanti impiegati sono del posto in cui l’attività esercita.

La Serie 300 invece è quella che ci interessa di più e riguarda specificatamente gli standard da usare per valutare l’impatto ambientale che l’azienda ha generato nell’anno. Verranno elencati: i materiali che vengono usati e come lo sfruttamento di tali risorse grava sulle terre e sull’ambiente, le azioni che vengono intraprese per il rispetto dell’ambiente e della sua biodiversità, analisi sulle emissioni e sul materiale di scarico prodotto, analisi dei propri fornitori in chiave ambientale.

La Serie 400 ha il compito di illustrare le iniziative sociali intraprese dall’azienda. Definire il rapporto tra il management e i suoi sottoposti, i miglioramenti effettuati sulla sicurezza sul lavoro, cosa si fa per migliorare le skills dei propri dipendenti, in che modo e misura l’azienda lotta contro le disuguaglianze e garantire pari opportunità a tutti i dipendenti, come viene garantita la libertà di associazione dei propri dipendenti per cercare di migliorare le proprie situazioni contrattuali, come le comunità locali beneficiano della presenza dell’azienda, come viene assicurata la corretta procedura di etichettatura dei prodotti ecc.

Tutti questi indicatori vanno anche accompagnati con KPI di qualità per garantirne anche una misura oggettiva e scientifica di queste essenziali valutazioni.

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