Il CoHousing generazionale

Dal distanziamento al riavvicinamento sociale: un nuovo modo più sostenibile di convivere che abbraccia generazioni molto diverse tra loro.
Fate un’istantanea del nostro tempo.

Giovani depressi e abbandonati a se stessi che hanno un lavoro precario, che non riescono a prendere un appartamento in affitto, figuriamoci un mutuo, che arrivano a stento a fine mese.

L’istantanea sul momento storico sociale

Giovani un pelo più fortunati che hanno l’ausilio di mamma e papà e riescono ancora a tenersi a galla, ma muoiono dentro perché non hanno la prospettiva per realizzare un futuro indipendente.

Donne sole che sono in casa tutto il giorno e magari vivono il peso di una maternità difficile.
Coppie fuori sede che rinunciano alla genitorialità perché non hanno aiuti.

Anziani soli, che si lasciano andare, ma autosufficienti e che possono ancora dare molto alla comunità.

Un nuovo modo di fare “comunità”: il CoHousing

Ecco tutte queste realtà che compongono il tessuto sociale esistono e se finora avevano sempre trovato difficile andare avanti e guardare al futuro, oggi c’è un modo per abbattere tutti i muri e abbracciare un senso di famiglia nuovo e più collaborativo.

Questo nuovo modo di stare insieme si chiama CoHousing ed è una delle realtà più funzionali non solo per abbattere le difficoltà, ma anche per creare un senso di famiglia.

L’importanza della famiglia

Perché è così importante il ruolo della famiglia?
Di generazione in generazione, ci hanno insegnato che, tolti casi specifici, la famiglia è quel luogo di sicurezza e amore, dove si imparano fin da piccoli nozioni di rispetto e collaborazione.

La famiglia è il primo luogo dove un individuo si trova a costruire relazioni di ogni tipo: relazionali ed economiche in primis.
A causa del correre e rincorrere il futuro sognato da ognuno di noi, abbiamo imparato a sacrificare il bene più prezioso che abbiamo: la famiglia, staccandoci sempre di più da quel nucleo che era il porto sicuro e confortevole non solo a fine giornata, ma anche durante un periodo buio.

Dove e come nasce il CoHousing

Il CoHousing è una pratica che nasce in Scandinavia circa 50 anni fa, ma che ad oggi si è sviluppata molto velocemente nelle regioni socialmente più all’avanguardia: USA, Canada e Australia.

In Italia questa pratica è arrivata con il nuovo millennio e sta lentamente sostituendo il concetto di affittacamere per i giovani studenti e di case di riposo per gli anziani.

Le caratteristiche del CoHousing

Il CoHousing non è un appartamento con camere in affitto e stanze in comune.
L’esperienza di un CoHousing rispetta da un lato la privacy di un nucleo familiare, ma dall’altro offre la possibilità di stare insieme senza dover per forza uscire dal cancello di casa.

Per questo viene organizzato in strutture con degli appartamenti completi, dotati di tutto punto, per soddisfare le esigenze personali e indipendenti.
Si rimane quindi all’interno di un palazzo o comprensorio, dove ci sono delle aree comuni, stanze o cortili, dove si organizza del tempo di qualità tutti insieme.

Non si parla di un affitto mensile, ma bensì di un contributo che viene impiegato per le esigenze del gruppo.

I casi in Italia

Milano, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Roma sono le città che hanno maggiormente aderito a questa nuova pratica di stare insieme, ma stanno nascendo moltissime realtà sul territorio nazionale.

Le ultime in Puglia.
Il caso studio più importante arriva da Trento e dalla struttura che prende il nome di “Casa della Vela”.

Il progetto, nato inizialmente come casa di riposo, è gestito dalla cooperativa sociale SAD e al momento vanta in struttura cinque donne anziane di età compresa tra gli 84 e i 92 anni, perfettamente autosufficienti e supportate da assistenza domiciliare, affiancate a delle giovani studentesse universitarie.

Il progetto nasce con l’intento di dare assistenza e amore ad anziani ancora lucidi e autosufficienti che in un contesto sociale normale cederebbero alla solitudine e alla noia quotidiana.

Gli anziani portano con sé l’esperienza di vita e magari non saranno molto portati per la tecnologia avanzata, il metaverso per loro sarebbe una stregoneria, ma sono quella generazione figlia della guerra che ha saputo rimboccarsi le maniche e trasformare il necessario in opportunità, il negativo in futuro sostenibile, quello che noi oggi abitiamo. 

Quali sono gli aspetti negativi

Ovviamente in una casa non si va sempre tutti d’amore e d’accordol’aspetto relazionale può essere il primo grande ostacolo tra i partecipanti di una CoHousing.

Litigi, incomprensioni, paure e tensioni non sono proprio tutti aspetti negativi.
In un momento di economia delle relazioni è importante tornare a imparare a stare insieme.

All’interno di queste strutture vengono anche messi a disposizione delle figure chiamate a mediare determinati comportamenti, al fine di imparare a gestire l’ansia e lo stress di momenti difficili, oppure la rabbia e le paure di situazioni complicate.

A quali esigenze risponde

In un millennio che sta modificando vorticosamente tantissime realtà, la sostenibilità oggi ha un’alleata in più e si chiama CoHousing.

Il modello di convivenza che si sta allargando su scala mondiale si sposa benissimo con la sostenibilità in tre declinazioni diverse: economica, sociale e addirittura ambientale.

Economico

Dal punto di vista economico le spese sono divise e non si parla di un affitto vero e proprio, ma di un rimborso spese.
In più si va verso un aiutarsi a vicenda, le spese vive di una famiglia (come la baby sitter per esempio) sono ammortizzate.

Ambientale

Dal punto di vista ambientale si va verso un miglioramento dell’impatto ecologico, modificando anche quei comportamenti che stanno diventando deleteri per l’ecosistema.

Sociale

Dal punto di vista sociale si punta a un nuovo modello di famiglia e un miglioramento delle relazioni tra individui.

Il nuovo millennio

Il nuovo millennio sta ridisegnando moltissimi aspetti: lavorativi, economici, sociali, virtuali…

È noto che siamo nel corso di una crisi molto profonda che dura da molti anni.
Ciò che va fatto è muoversi verso una realtà positiva, sviluppando un nuovo modo di pensare e di progettare il futuro, abbracciando il vecchio e il nuovo e mirando ad un mondo il più possibile sostenibile.

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