ISA: il nuovo sistema di supporto economico per lo studio

L’Income Share Agreements permetterà alle giovani new entry del mercato del lavoro di specializzarsi senza l’incubo dei costi.
Studiare non è mai stato così semplice.

Se poi lo studente non ha nemmeno la preoccupazione dei costi scolastici, allora diventa una possibilità per molti.

L’opportunità

Come? Grazie a Talents Venture e alla piattaforma di Income Share Agreements creata da Pier Giorgio Bianchi e da Paolo Alberico Laddomada.

Il nuovo modo di accedere al mondo dell’istruzione è rappresentato dalla possibilità di accedere alle risorse economiche fornite dagli investitori di Talents Venture, somma che potrà essere restituita solo nel momento in cui una busta paga possa sostenere il rimborso.

Modello di crowdlending

In parole povere, l’innovazione italiana di questo nuovo metodo consiste nell’individuare lo studente che viene ritenuto idoneo dalla piattaforma di Talents Venture e che fa richiesta di un ISA per studiare.

Il richiedente avrà la possibilità di restituire l’intera somma solo quando troverà un lavoro regolarmente retribuito, quindi avendo in mano una busta paga che gli permetterà di restituire l’importo erogato con il minimo sforzo.

Si tratta di un modello di crowdlending, cioè un sistema che collega investitori e studenti senza il passaggio tra banche o istituti di credito.

Il lancio della piattaforma Talens Venture ha previsto l’investimento di quattro fondazioni private: Fondazione Cariplo, Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Vodafone.

Parliamo di numeri

Se parliamo di numeri possiamo dire che dentro la piattaforma ISA ad oggi sono stati versati ben 960mila euro e 83 studenti che hanno già usufruito di 295mila euro.

Gli indirizzi

Gli indirizzi di specializzazione, al momento, sono tre categorie ben specifiche:

  1. Data Analyst
  2. Web Development
  3. Cybersecurity.

Un progetto già solido che, come afferma Pier Giorgio Bianchi, ha come missione quella di “migliorare la vita delle persone grazie al potere dell’istruzione”.

Income Share Agreements dagli USA all’Italia passando per l’esperienza europea

(In foto) Pier Giorgio Bianchi, co fondatore di Talents Venture e ideatore della piattaforma ISA.

Da un modello statunitense, esportato anche in Europa, si è giunti alla realizzazione di questa piattaforma grazie all’esperienza personale del co-fondatore di Talents Venture, e ideatore dell’ISA, Pier Giorgio Bianchi:

“Il tutto nasce, quindi, da un’esigenza personale e da un problema condiviso con tanti miei coetanei.
La storia nasce da quando ho iniziato l’università – racconta Bianchi -.

Dalla provincia di Frosinone sono arrivato alla Bocconi, ma non ottenni la borsa di studio.
Fortunatamente avevo i miei genitori che avevano deciso di investire sulla mia istruzione.

Nella magistrale ho avuto accesso alla borsa di studio per reddito.

La scoperta

È stato proprio in questo frangente che notai di non essere l’unico studente valutato troppo ricco accedere a queste formule, ma nemmeno autosufficiente per potersi permettere un’istruzione di qualità.

Penso che sia ingiusto che si debba pagare l’università in base a quello che è il proprio passato e non il proprio futuro.
Ho realizzato che esisteva uno strumento che avrebbe permesso tutto questo ed era conosciuto come Income Share Agreement.

In realtà era un qualcosa che già esisteva ed era stato teorizzato negli anni 50, praticato con diverse sperimentazioni.
Da lì ho iniziato a studiare la tematica, ho impostato sia la triennale che la magistrale su questi strumenti, ho intervistato e conosciuto chi ci stava lavorando negli Stati Uniti.

Nel frattempo ho conosciuto Alberico, il mio ex coinquilino, e dopo la laurea abbiamo deciso di fondare la società.”

Le differenze con gli USA

Se negli USA lo strumento dell’ISA mette al centro l’investitore e il suo guadagno, in Italia si fa il contrario e si guarda allo studente e al suo potenziale.

“Il nostro modello differisce per maggiori tutele rivolte agli studenti – continua Bianchi.
Quando è stato lanciato negli USA, l’ISA era conveniente per gli investitori e, banalmente, veniva richiesto di pagare solo se gli studenti avevano uno stipendio futuro e in tal caso la cifra massima da restituire era molto elevata.

Noi non possiamo dire oggi se il nostro sia un successo rispetto agli Stati Uniti, ma abbiamo capito che per i ragazzi e le ragazze sarebbe stato problematico restituire la somma ricevuta, per questo abbiamo fatto sì che le condizioni iniziali a loro sottoposte fossero più vantaggiose.

Forse, essendoci passati da studenti prima e da imprenditori poi abbiamo ben presente il problema.”

Il centro di tutto è lo studente

L’obiettivo di Talents Venture è quello di potenziare il modello statunitense ed europeo per offrire un servizio che renda davvero accessibili i percorsi di istruzione ai giovani.

Per farlo, sono state seguite tre linee guida principali:

  1. Economico: lo strumento doveva essere più vantaggioso rispetto a quello degli USA;
  2. Processuale: bisognava aiutare gli studenti a reperire informazioni on line.
    La richiesta avviene totalmente sulla piattaforma Talents Venture dove gli studenti compilano un questionario con grande attenzione.
    In un secondo momento si passa a un colloquio tra il candidato o la candidata e l’Admission Team;
  3. Creare interesse: la missione di Talents Venture è “migliorare la vita delle persone grazie al potere dell’istruzione” e la parte finanziaria svolta dalla piattaforma è utile anche per la funzione di connettore tra i talenti, permettendo loro di vivere delle esperienze formative. Questo permette di aumentare l’occupabilità e le probabilità di ingresso nel mercato del lavoro.

La missione

“Segnaliamo corsi – continua Bianchi – facciamo eventi con ospiti che possano aiutare i ragazzi e le ragazze ad essere più consapevoli delle opportunità formative e occupazionali, li supportiamo nella revisione del curriculum.

Non è solo l’aspetto finanziario che ci impegna, ma è tutto quello che ruota intorno al talento l’aspetto di cui ci curiamo.”

Se guardiamo all’ultimo decennio assistiamo a un rapporto d’attrito fra nuovi assunti e aziende italiane, Talents Venture cerca di curare anche l’ingresso dei suoi talenti nel mondo del lavoro.

Il problema di fondo

“Cerchiamo di selezionare le aziende, ma il problema di fondo consiste nel fatto che università e aziende non si parlano tra di loro.
Le università vengono accusate di autoreferenzialità.
In realtà sono due enti che parlano due lingue differenti e ognuno ha i suoi problemi, anche le aziende devono cercare di limitare i problemi, tra cui non conoscere il mondo universitario e non offrire le condizioni ai ragazzi e ragazze.”

L’operatività effettiva e sostenibile di Talents Venture

Quando si forma un’azienda, si parte sempre da un nucleo piccolo per poi espandersi.
Per fare questo Talents Venture basa tutto su un elemento fondamentale: i dati.

L’analisi dei dati è il centro di tutto per l’azienda che, in un secondo momento sviluppa le sue attività attraverso due canali diversi: da un lato risponde all’esigenza degli investitori, dall’altro invece aiuta gli enti a sviluppare e migliorare i prodotti educativi.

“I dati per noi sono il centro di tutto.
Da un lato studiamo il mercato, comprendiamo quali sono le competenze che mancano sul territorio e troviamo le soluzioni permettendo ai ragazzi di formarsi in quelle professioni che mancano.

Dopodiché, agevoliamo il contatto tra studenti e università e supportiamo le persone che si sono appena formate, nel passaggio dall’ambito formativo a quello lavorativo.

Dall’altro, aiutiamo gli enti formativi a migliorare i loro prodotti educativi.

Un supporto alle Università

Perciò, quello che facciamo è aiutare le università a programmare e migliorare i corsi di laurea, rispondendo a domande che gli atenei ci pongono spesso, tipo:

  • quale corso di laurea posso lanciare?
  • come posso migliorare il mio corso di laurea attuale?
  • quali sono le aziende con cui posso entrare in contatto per offrire maggiore opportunità ai nuovi laureati?
  • come posso attrarre nuovi studenti?

Un supporto alle aziende

Lavoriamo con le università italiane, al momento di più con quelle pubbliche che private, su tutto il territorio italiano.
Allo stesso tempo, per supportare l’ingresso dei giovani talenti nel mercato del lavoro, lavoriamo con le aziende per supportarle nel contatto di ragazzi e ragazze che, grazie alla piattaforma Talents Venture, hanno avuto modo di formarsi.

Ad esempio: sono un’azienda farmaceutica e ho bisogno di un Data Analyst?
Ecco, noi siamo in gradi di mostrare a questa azienda qual è il corso di laurea che all’interno delle classi di statistica contiene esami di epidemiologia con gli studenti migliori e tra loro cercare le persone che meglio corrispondono al profilo che stanno cercando permettendo anche di ridurre i tempi.

Tutto questo ecosistema permette di rispondere alla sfida globale che stiamo affrontando come società ovvero di avere le giuste persone con le giuste competenze da inserire nei luoghi giusti.”

Talents Venture è economicamente sostenibile

Il punto di forza di Talents Venture non è solamente quello di aver potenziato un sistema innovativo assente in Italia, ma di averlo fatto rispondendo a due dei tre punti della sostenibilità.

Talents Venture è economicamente sostenibile per via della piattaforma ISA all’avanguardia, ma è socialmente sostenibile in quanto valorizza le capacità delle persone a prescindere da ogni differenza.

È il sostegno economico che rappresenta la possibilità per ogni persona di far emergere il proprio talento, a sua volta tutto ciò aiuterà le aziende a crescere e a offrire valore nel mercato.

Il progetto di inclusività sociale di Talents Venture

Non rientra nella mission ufficiale di Talents Venture, ma va riconosciuto che il progetto della piattaforma ISA è inclusivo anche perché riesce ad abbattere anche i muri geografici italiani, colmando il divario che c’è spesso tra Nord e Sud.

Il punto è cercare di far capire ai ragazzi, tramite l’orientamento e le emozioni, che l’istruzione che avviene in determinati contesti non ha nulla da invidiare rispetto alle altre realtà.

Il modello Pugliese

La Puglia per esempio è una delle regioni più vivaci al momento.
Bari sta diventando un polo di attrazione tanto che molte aziende decidono di aprire lì la loro seconda o terza sede.

Questo ha un imbocco anche sul tessuto universitario per i ragazzi che studiano a Bari e restano lì per lavorare.
C’è una concomitanza di istituzioni locali, università e aziende che decidono di trovarsi lì.

Il south working

Non va sottovalutato anche l’aspetto del south working, che consiste nel lavorare da Rende o Cosenza o Reggio Calabria per aziende che sono a Milano, Torino e Roma spostandosi solo in alcuni periodi dell’anno nella sede centrale.

Investiamo sui talenti

La Puglia ci sta riuscendo a verticalizzarsi in alcune realtà per far sì che una provincia specifica possa avere l’ambizione di integrare mille laureati l’anno in un determinato settore.

L’Italia è da troppo tempo orfana di chi si prende cura degli studenti in maniera seria e continuativa, Talents Venture opera per andare a colmare proprio il gap di questa mancanza con uno strumento innovativo e concentrato proprio sulle esigenze degli studenti.

Studiare e non è mai stato un sollievo, ma senza il peso delle tasse scolastiche e dei pregiudizi sociali, specializzarsi in ciò in cui si ha talento è sicuramente sarà ancora meno pesante.

Speriamo solo che le aziende comprendano cosa vuol dire investire in un talento.

Vuoi saperne di più? Contattaci