Smart working e mondo scuola verso una nuova sostenibilità

Dallo smart working al mondo della scuola: quali sono i cambiamenti sostenibili che accolgono i cittadini dal rientro dalle vacanze?

Settembre si sa, è sempre il mese della ripartenza, di un nuovo inizio. Per i più terminano le ferie, gli adulti riprendono il lavoro, i ragazzi tornano sui banchi di scuola carichi per ricominciare.

Ripartenza

Ma come avevamo lasciato la situazione sostenibilità a giugno-luglio? Cosa ci aspetterà nei prossimi mesi? Lo smart working sarà ancora praticato? Esisterà ancora la DAD?

Le tanto inquinanti mascherine, che fine fanno? Chi avrà diritto allo smart working a settembre?

Smart working

Partiamo dalla categoria che tanto fa discutere: lo smart working.

Si era giunti ad un accordo che prevedeva di mantenere il lavoro agile per tutte le categorie di lavoro dipendente fino al 30 giugno. Oggi si torna in presenza anche negli uffici. Il periodo coperto dal decreto emergenziale per la pandemia è ormai terminato e lo smart working non ha motivo di essere mantenuto.

C’è un però

Abbiamo visto come lo smart working ha aiutato molte categorie e come ha impattato positivamente sull’aspetto energetico del Paese.

Pertanto ci sono ad oggi delle clausole che permettono ai dipendenti di rimanere in smart working. In attesa di una regolamentazione vera e propria che sostituisca, o che comunque aggiorni, la legge 81/2017, c’è la possibilità di muoversi tramite accordi individuali tra azienda e dipendente.

Grazie infatti alle comunicazioni telematiche, si ha la possibilità di muoversi molto più agevolmente tra dirigente e dipendente.

Nel discorso della cessazione dello smart working, rientra anche la pubblica amministrazione.

Smart working e pubblica amministrazione

Se prima i dipendenti pubblici potevano usufruire di due giorni di smart working a settimana, oggi si rientra inderogabilmente.

Come regolamentato dal decreto legge 105/2022, esistono delle categorie che possono ancora usufruire dello smart working a tempo pieno: i genitori con figli under 12, compresi tutti i nuclei familiari che hanno figli con disabilità, e i disabili, compresi i dipendenti che si occupano dei familiari con disabilità.

C’è anche da considerare tutto il discorso di rincari bollette e di prezzi del gas, che in quest’ultima settimana è schizzato ben oltre i limiti consentiti generando un nuovo stato di allarme.

Gli addetti ai lavori stanno discutendo se sia o meno il caso di concedere lo smart working per ridurre le emissioni.

La scuola come risponde al nuovo anno scolastico?

È stato ampiamente dimostrato come le mascherine siano altamente inquinanti, lo dimostra lo studio pubblicato su Environmental Advances, nel quale è riportato che una singola mascherina potrebbe rilasciare fino a 173 mila microfibre di plastica al giorno negli oceani.

Visto che in Italia si sono stimate un consumo medio di circa 2 miliardi dalla popolazione scolastica a partire dallo scoppio dell’emergenza Covid-19 nel nostro Paese, alle quali si aggiungerebbero i 16 miliardi in capo ai lavoratori e una quota stimabile in 28 miliardi per l’utilizzo quotidiano nelle varie situazioni indoor e outdoor, arriviamo a inquinare doppiamente mari e oceani non solo per la plastica ma anche per le micro particelle delle mascherine chirurgiche.

Senza più mascherine

Così anche la scuola strizza un occhio alla sostenibilità e, attraverso le parole del ministro della Salute Speranza, comunica il tentativo di tornare in classe come i vecchi bei tempi: senza più mascherine.

“Alla riapertura delle scuole non sarà previsto l’obbligo di mascherine. Successivamente vedremo in base all’evoluzione della situazione epidemiologica.”

Che la mascherina non sia inutile, è già stato ampiamente confermato, ma l’uso facoltativo e l’autoregolamentazione, permetterà di accumulare meno rifiuti e di lasciare un pizzico di respiro all’ambiente martoriato anche da questa forma di maleducazione umana.

Si respira un’aria decisamente più tranquilla e più normale, un clima quasi pre pandemico che, se non fosse per la guerra Russo-Ucraina che sta vertiginosamente alzando i prezzi di gas e grano alle stelle, riuscirebbe a regalarci un pizzico di serenità ormai dimenticata da oltre due anni.

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